Incertezza. È questa la parola ricorrente ormai da più di due anni in ogni conversazione intrattenuta tra amici, colleghi e clienti. Come se non fossero bastati due anni di crisi pandemica a modificare le nostre abitudini all’acquisto, anche gli attuali scenari internazionali non sembrano essere del tutto confortanti e le abitudini al consumo precedenti il 2020 sembrano ormai un lontano ricordo. Con l’emergenza da Coronavirus abbiamo modificato il nostro stile di vita e abbiamo limitato la nostra libertà di movimento, modificando radicalmente il nostro modo di relazionarci al prossimo. I social media hanno giocato un ruolo rilevante, sia come strumento per restare in contatto, sia come mezzo per essere aggiornati in tempo reale sugli accadimenti avvenuti. I brand hanno avuto una reazione quasi immediata al cambio di paradigma comunicativo calibrando i contenuti condivisivi sulle differenti criticità vissute e mettendo in campo iniziative di raccolta fondi e consigli su come affrontare i lockdown in serenità.
Brand identity per restare in contatto con il proprio pubblico
Restare nella memoria dei propri consumatori in un momento di difficoltà tangibile ha significato restare vicino ai propri follower e ai clienti affezionati rivedendo le priorità e riorganizzando strategie e progetti in maniera più flessibile ed efficace.
Il tempo trascorso on line da ogni singolo utente è aumentato con l’inizio del lockdown, dall’aumento significativo dell’attività digitale alla crescita sensibile dell’uso dei social network e delle videochiamate. Ciò ha comportato un’accelerazione significativa dello shopping on line, soprattutto nel settore alimentare. Anche se l’emergenza pandemica sembra ormai superata la relazione con la tecnologia è ormai potenziata e non accenna a diminuire. In questi mesi molte piccole e medie imprese, pur avendo subìto un brusco freno alle loro attività, hanno rivisto il proprio piano comunicativo e hanno adottato nuovi contenuti senza interrompere la loro presenza sui social preferendo, alla promozione della loro attività, l’offerta di leadership e supporto.
Ma come si traduce strategicamente questa possibilità di creare connessioni significative?
- Creazione di un tone of voice coerente. Un approccio che ha promosso un senso di appartenenza e solidarietà è stato maggiormente apprezzato dal pubblico, con importanti ricadute in termini di brand awareness delle aziende che lo hanno adottato
- Attenzione alla community. L’utilizzo dei social come mezzo per comunicare solidarietà e competenza ha permesso la creazione di community che sono rimaste sempre in contatto.
- La creatività come mezzo di “evasione”. Molti brand, dovendo modificare immediatamente il loro piano di comunicazione si sono fatti promotori di iniziative che promuovessero una creatività “condivisa” con i propri utenti.
- Serietà e autorevolezza. Con la lotta alle fake news che hanno imperversato per tutta la durata della pandemia, molte aziende hanno preferito puntare sulla comunicazione e sulla condivisione di “verità”e autorevolezza delle fonti.
L'edizione speciale Covid-19 di The CMO Survey di Deloitte ha evidenziato come durante la pandemia, il rapporto tra social media e marketing è diventato sempre più stretto, arrivando a fondersi e sovrapporsi. Durante il primo lockdown del 2020 la porzione di budget marketing destinato ai social media ha subìto un’impennata verticale pari a +74%. Parallelamente è diminuita la spesa a disposizione della pubblicità tradizionale.
Il Covid ha costretto la società a a rivedere le proprie priorità, offrendoci l’occasione per riorganizzare progetti e strategie. Ormai è chiaro che i social media continueranno a svolgere un ruolo rilevante bel guidare i consumatori verso le offerte digitali e nell’era post-pandemica nessuno potrà rinunciare a un corretto piano social.
Molti hanno agito in modo tempestivo e lungimirante modificando il modo di comunicare online, ma come pianificare una corretta strategia social per il periodo post-pandemia?
La Harvard Business Review ha stilato una lista di consigli per aiutare professionisti del settore e aziende:
-
- No all’improvvisazione. “Le piattaforme di social media offrono eccellenti opportunità per testare nuovi messaggi, pubblicità e offerte e per ricevere feedback diretti dai consumatori target”. Un alto livello di improvvisazione nell’implementazione delle strategie social si è spesso dimostrato controproducente.
- Scegliere la piattaforma adeguata. Ogni marchio sui social network si costruisce un’immagine. Diventa importantissimo considerare come la piattaforma sulla quale si è presenti influisce sulla percezione che gli utenti hanno del brand.
- Prestare attenzione alle novità offerte dalle piattaforme.
- Integrazione. La CMO Survey ha rilevato che spesso i social media non sono integrati con le strategie di marketing, e ciò, oltre produrre un basso ritorno sugli investimenti, rende poco conveniente destinare risorse alla comunicazione e al marketing sui social media.
- Talento e professionalità. Anche se molti pensano che non siano necessarie competenze e professionalità per gestire i social network, è in questo ambito che spesso si rischia di più: chi gestisce i social deve possedere numerose skill riguardanti il copywriting, la grafica, il video editing, il servizio clienti, ecc.
- Agilità e velocità: “la capacità di adattarsi velocemente alle priorità che emergono di giorno in giorno diventa l'abilità principale da ricercare nei professionisti che si occupano di social”.
- Gli influencer. È fondamentale per i marchi identificare gli influencer giusti per attirare i clienti target costruendo fiducia e relazioni autentiche con i follower.
- Social media e e-commerce. Chi gestisce i social aziendali deve collaborare con i team di sviluppo del sito web per facilitare il processo di acquisto.
- Adattare i contenuti ai tempi. I contenuti presenti sul profilo social di un’azienda devono essere pertinenti alla realtà.“Per attirare l’attenzione dei follower i contenuti devono essere equilibrati”.
Una strategia mirata e multicanale è il primo passo per ottenere risultati sfruttando le potenzialità del web. Se ancora non hai intrapreso questa strada o non hai le risorse che servono per percorrerla, tutto inizia da un contatto.
- Brand Identity e Brand Labeling. Il flusso di lavoro: dal concept alla stampa. Un ponte tra scuola e lavoro per le classi quarte dell’Istituto Da Vinci Nitti di Cosenza - 20 Aprile 2024
- Adobe Bridge. lo strumento ignorato da molti - 22 Febbraio 2024
- Adobe Bridge, lo strumento ignorato da molti. - 2 Febbraio 2024